Svizzera italiana : per un rilancio della ricerca musicale
Un cospicuo complesso di archivi, che costituisce il «Fondo delle Ricerche musicali nella Svizzera italiana», attende di essere studiato e divulgato
La Svizzera italiana è stata storicamente sia un importante ponte geografico, politico e culturale tra nord e sud, sia una terra d’asilo e di rifugio per profughi politici o in fuga dalla guerra. Numerosi sono i musicisti, compositori, direttori d’orchestra e uomini di cultura che hanno scelto di vivere in questo territorio. Pensiamo ad esempio alla presenza – a partire dagli anni Trenta del Novecento – di Edwin Loehrer, che fu pioniere nella riscoperta del patrimonio vocale italiano del XVI e XVII secolo, di Wladimir Vogel, che fece da «ponte» nella divulgazione della dodecafonia in Italia, così come di Hermann Scherchen, che fonderà a Gravesano un laboratorio di musica elettronica. Nella seconda metà dell’Ottocento, nel magnifico Castello di Trevano del barone Paul von Derwies, con l’orchestra diretta dal celebre violinista belga César Thomson, furono accolte le teste coronate quali lo zar Alessandro III, la Regina Vittoria, le imperatrici Elisabetta d’Austria ed Eugenia di Francia. Non da ultimo, verso la fine dell’Ottocento, Ruggero Leoncavallo si trasferirà a Brissago. Per gli interessati alla storia della musica nella Svizzera italiana è disponibile un’ampia bibliografia sul sito della sezione italofona della Società svizzera di Musicologia (www.ricercamusica.ch). Alcuni testi sono accessibili integralmente in PDF.
Il complesso di Archivi del «Fondo delle Ricerche musicali nella Svizzera italiana»
Un ampio lavoro di raccolta, studio e divulgazione di qualsiasi tipo di documento riguardante la musica sul territorio è stato intrapreso dagli anni Settanta dalla nascente Associazione Ricerche musicali nella Svizzera italiana (RMSI), di cui fa parte dal 1996 la sezione della Svizzera italiana della Società svizzera di Musicologia (SSM-SI). Tutto questo materiale, in parte anche sonoro, costituisce il «Fondo delle Ricerche musicali nella Svizzera italiana»: è conservato all’Archivio di Stato a Bellinzona e alla Fonoteca nazionale svizzera a Lugano. La sua consultazione è per ora possibile sia dal sito della SSM-SI sia dal sito della Fonoteca nazionale svizzera (www.fonoteca.ch). All’Archivio di Stato sono catalogati i documenti di oltre 1200 scatole, che nei prossimi anni dovrebbero quasi raddoppiare grazie all’arrivo di nuove ed importanti donazioni.
Un importante patrimonio musicale
Enorme fu il lavoro di ricerca intrapreso a partire dal 1970 dai fondatori dell’Associazione Ricerche musicali nella Svizzera italiana – Bruno Amaducci, Carlo Piccardi e Roberto Dikmann – e da un numero considerevoli di musicisti e musicologhi che si misero a disposizione anche per progetti impegnativi dedicati, ad esempio, agli organi e alle bande musicali nella Svizzera italiana, senza tralasciare le pubblicazioni su musicisti, compositori e aspetti diversi, anche editoriali, legati alla musica sul territorio. Centrale fu il ruolo della Radiotelevisione della Svizzera italiana, anche grazie ai potenti mezzi tecnici e finanziari allora a sua disposizione.
Compito della SSM-SI è attualmente il rilancio dell’interesse per lo studio della nostra storia musicale, soprattutto attingendo all’ormai ampio complesso di archivi del Fondo delle RMSI. La Svizzera italiana non dispone di una facoltà di Musicologia: si rivolge pertanto alle Università svizzere, affinché informino soprattutto i giovani studenti e ricercatori dell’esistenza del nostro importante patrimonio musicale e del «Fondo delle Ricerche musicali nella Svizzera italiana», che attende di essere riscoperto.