Un riverbero di 20 violoncelli

Violeta Garcia ha registrato un album per violoncello solo in una cisterna che un tempo conteneva l'acqua della città di Ginevra, con un tempo di riverberazione naturale di 28 secondi.

Foto: Amit Lavee

"Mi sono trasferito dall'intensa e rumorosa città di Buenos Aires - che non dorme mai e i cui molteplici strati sonori sono molto presenti - a Berna, in un quartiere isolato di fronte alla foresta - probabilmente il paese più silenzioso che abbia mai conosciuto. Questo shock mi ha spinto ad abitare questo silenzio e ha indubbiamente influenzato la musica che ho composto in questo periodo, ad esempio per Entrata/uscita "ride Violeta Garcia, una musicista argentina che ha appena pubblicato un album molto ridotto per violoncello solo con l'etichetta ginevrina Bongo Joe.

È infatti nota per la sua attività ai margini estremi del suono. Da un lato c'è la sua sperimentazione contemporanea, ricca di improvvisazione e ricerca sonora, che si manifesta in opere solistiche abitate, ma a volte difficili, intense e non sempre facili da eseguire. adatto all'ascoltatore Dall'altro, una carriera abrasiva con la sua band punk sperimentale Blanco Teta. Questo nuovo album altamente consonante, sospeso in un drone musicale illuminato da un pronunciato lirismo interiore, si dice sia il risultato di questa migrazione e del suo cambiamento di vita. Lo si sente: si rivela una canzone intima, potentemente naturale e di grande bellezza.

"Ho iniziato ad ascoltare altri tipi di musica e di suoni e a connettermi con la natura. Il mio ascolto si è ampliato - o ristretto, non so - ma ho scoperto una grande sensibilità di cui non mi rendo ancora conto", spiega.

Il minimalismo sacro di Pärt, che l'artista ha ascoltato molto durante il suo ultimo tour nei Paesi Baltici, è parte di questo, ma non l'unico: anche il luogo molto speciale in cui l'album è stato registrato fa la sua parte. Entrata/uscita è infatti acusticamente sbalorditivo: a un primo ascolto distratto, si potrebbe sospettare l'uso di tutta una serie di macchinari ed effetti per creare quella caratteristica bolla sonora; ma se si ascolta abbastanza intensamente, si iniziano a scartare queste possibilità.

"Posso confermare che si tratta di una registrazione puramente acustica. Abbiamo registrato in una cisterna che un tempo conteneva l'acqua della città di Ginevra. Poiché contiene ancora molta umidità nelle pareti e nelle colonne, il riverbero è molto speciale e magico", spiega Violeta. La registrazione, unica nel suo genere, è avvenuta al buio, in questa vecchia cisterna situata nel Bois de la Bâtie di Ginevra, sotto il parco degli animali che gli abitanti del luogo conoscono bene: si può infatti sentire un pavone che è venuto a partecipare a uno dei brani. Un riverbero naturale con 28 secondi di tempo di decadimento crea un'atmosfera piuttosto speciale e unica: "Ho iniziato a capire che se cambiavo le note ogni secondo, potevo comporre come se stessi suonando con quasi 20 violoncelli". Questa è la sfida per le future esecuzioni di questo repertorio: riuscire a ricreare la sonorità naturale del luogo con un ensemble di strumenti acustici o, come è avvenuto per la presentazione dell'album al festival Archipel, ricreando la spazializzazione di questa specificità acustica con processori digitali.

Violeta Garcia : In/Out. Bongo Joe BJR109

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